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Banco BPM news: patto di fondazioni rafforzato, si guarda all’OPA

Banco BPM news: il patto di fondazioni cresce, focus su OPA. Ultimi aggiornamenti.

Banco BPM al centro dell’attenzione: Il recente rinnovo del patto di sindacato tra le fondazioni e le casse di risparmio ha portato la loro partecipazione in Banco BPM a un solido 6,51%. Questa mossa strategica, che rafforza il blocco di controllo, anticipa una partita cruciale: l’offerta pubblica di acquisto (OPA). Mentre il mercato attende sviluppi, Palazzo Chigi osserva con interesse il possibile ingresso di Unicredit nel capitale della banca. Scopriamo insieme le implicazioni di questa manovra e le prospettive future per Banco BPM.

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Banco BPM nel mirino di Unicredit: il patto di fondazioni resiste

La battaglia tra Banco BPM e Unicredit si fa sempre più dura. Mentre l’offerta pubblica di acquisto (OPA) lanciata dal colosso bancario italiano avanza, il patto di sindacato delle fondazioni e delle casse di previdenza, che controlla il 6,51% del capitale di Banco BPM, si mostra determinato a difendere l’indipendenza della banca milanese.

L’accordo parasociale, rinnovato alla fine del 2023, ha visto un leggero incremento della partecipazione di alcuni soci, come Inarcassa che ora detiene oltre il 15 milioni di azioni, pari all’1,03% del capitale. Al contrario, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ha ridotto la propria quota a circa un milione di azioni (0,067%). Le altre fondazioni coinvolte nel patto mantengono le loro partecipazioni stabili.

Nonostante il patto non abbia preso una posizione ufficiale sull’OPA di Unicredit, l’umore prevalente tra i soci è di insoddisfazione per l’offerta presentata. Molti ritengono che il premio offerto da Unicredit non rifletta il valore intrinseco e le prospettive future di Banco BPM. Questa opinione trova riscontro nella posizione espressa dal consiglio di amministrazione della banca, che ha presentato un esposto alla Consob contestando l’operazione.

Secondo Banco BPM, Unicredit starebbe utilizzando l’OPA in modo strumentale per limitare la sua libertà di manovra, in particolare in relazione all’offerta pubblica di scambio (OPS) su Anima Holding. Per questo motivo, la banca ha chiesto alla Consob di valutare l’improcedibilità dell’OPA e di adottare misure a tutela degli interessi di tutti gli stakeholder.

Unicredit, dal canto suo, ha fissato l’obiettivo di raggiungere il 50% delle adesioni all’OPA e punta a superare il 66% per ottenere il controllo di Banco BPM. Tuttavia, secondo alcune fonti finanziarie, la banca potrebbe essere costretta a rilanciare l’offerta, proponendo un premio più elevato.

La vicenda è ora al centro dell’attenzione del governo italiano, che attraverso il comitato Golden Power sta monitorando l’operazione e potrebbe intervenire per tutelare l’interesse nazionale.

Punti chiave:

  • Con un incremento dello 0,01%, il patto di sindacato ha consolidato la propria quota, portandola al 6,51%.
  • Posizione del patto di sindacato sull’OPA: Insoddisfazione del patto nei confronti dell’offerta di Unicredit e la volontà di difendere l’indipendenza di Banco BPM.
  • Il consiglio di amministrazione di Banco BPM ha chiesto alla Consob di bloccare l’operazione di acquisizione proposta da Unicredit.
  • Motivazioni dell’esposto: Ipotesi che Unicredit stia utilizzando l’OPA in modo strumentale per limitare la libertà di manovra di Banco BPM.
  • Obiettivi di Unicredit: Unicredit mira a raggiungere il 50% delle adesioni all’OPA e a superare il 66% per ottenere il controllo della banca.
  • Possibile rilancio dell’offerta: Esiste la possibilità che Unicredit possa rilanciare l’offerta, proponendo un premio più elevato.
  • Intervento del governo: Il governo italiano, attraverso il comitato Golden Power, sta monitorando l’operazione e potrebbe intervenire.

Banco BPM alza il tiro: doppio esposto contro l’OPA di Unicredit

Il braccio di ferro tra Banco BPM e Unicredit si intensifica ulteriormente. Dopo aver presentato un esposto alla Consob contestando l’offerta pubblica di scambio (OPA) lanciata dal colosso bancario, Banco BPM ha deciso di rivolgersi anche all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Con questa mossa, la banca guidata da Giuseppe Castagna alza ulteriormente l’asticella della contesa, denunciando l’OPA di Unicredit come un’operazione finalizzata a eliminare un concorrente scomodo e a limitarne la capacità di crescita e sviluppo. Secondo Banco BPM, l’offerta di scambio, lanciata in un momento cruciale per la banca milanese, coinvolta in una complessa operazione di acquisizione di Anima Holding e nell’acquisto di una quota di partecipazione in Monte dei Paschi di Siena, avrebbe lo scopo di ingessare la sua operatività e di condizionarne le strategie future.

L’esposto all’AGCM, presentato a fine 2023, si concentra sull’ipotesi che l’OPA di Unicredit possa ledere la concorrenza sul mercato bancario italiano. Banco BPM sostiene che l’eliminazione di un concorrente rilevante come la stessa banca milanese potrebbe portare a una riduzione della concorrenza e a un aumento dei prezzi per i consumatori.

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