Benetton chiude negozi: Benetton crisi

Benetton crisi. Benetton chiude negozi: chiusura negozi e crisi nel settore, ma i grandi store resistono. Scopri di più. ORA FINANZA

Benetton crisi. Benetton chiude negozi: l’Italia tra chiusure e rinascita, +400 negozi a rischio, ma i flagship store crescono.

Il celebre marchio Benetton sta attraversando un momento difficile. Nel 2024, ben 100 negozi italiani hanno già abbassato le saracinesche e, entro la fine del 2025, si prevede la chiusura di altri 419 punti vendita in tutto il mondo. Una notizia che fa tremare il settore della moda e che solleva interrogativi sul futuro del brand. Ma c’è un dato che sorprende: nonostante le chiusure, i grandi store Benetton registrano una crescita del 7%. Come è possibile? Quali sono le cause di questa contrazione e quali le prospettive future? Un paradosso economico che sfida le leggi del mercato: come spiegare un fenomeno economico controintuitivo: in questo articolo cerchiamo una risposta insieme.

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Benetton crisi: oltre 400 negozi chiusi, ristrutturazione radicale e futuro incerto

Il marchio Benetton sta attraversando una profonda crisi che lo ha costretto a intraprendere una drastica ristrutturazione. Entro il 2025, l’azienda prevede di chiudere ben 419 negozi in tutto il mondo, di cui 100 già chiusi in Italia nel 2024. Questa decisione è stata presa in seguito a una serie di difficoltà finanziarie che hanno colpito in particolare i franchising, responsabili di una quota significativa delle vendite totali.

In Italia, la situazione è particolarmente critica. Oltre ai 100 negozi già chiusi, altri 191 sono attualmente sotto osservazione. Di questi, 149 sono franchising che versano in gravi difficoltà finanziarie, con un debito complessivo di 38 milioni di euro. I rimanenti 42 negozi sono punti vendita diretti situati in centri di piccole dimensioni e caratterizzati da perdite strutturali.

Le cause di questa crisi sono molteplici e includono la crescente competitività del settore della moda, l’evoluzione dei consumi e le difficoltà a innovare il proprio modello di business. La decisione di chiudere numerosi negozi è stata presa per contenere i costi e per focalizzare gli investimenti sui punti vendita più performanti.

Il futuro di Benetton in bilico: una ristrutturazione che potrebbe segnare una svolta epocale. L’azienda dovrà riuscire a rilanciare il proprio marchio e a conquistare nuovi consumatori, pur mantenendo la propria identità e i valori che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

Piano di riorganizzazione Benetton: 419 negozi verso la chiusura, focus su franchising in difficoltà

Il gruppo Benetton ha annunciato un ampio piano di ristrutturazione della propria rete di vendita a livello globale, con l’obiettivo di chiudere circa il 12% dei propri negozi entro il 2025. Nello specifico, sono destinati alla chiusura 419 punti vendita su un totale di 3.500.

L’Italia rappresenta il mercato più colpito da questa riorganizzazione, con una concentrazione significativa delle chiusure nelle regioni meridionali. In particolare, il 63% dei negozi coinvolti si trova in Calabria, Puglia e Sicilia. Questa decisione è stata motivata principalmente dalle difficoltà finanziarie di numerosi franchising, che negli anni hanno accumulato debiti per circa 30 milioni di euro nei confronti del gruppo.

La causa principale di questi debiti è rappresentata dal mancato pagamento di forniture regolarmente consegnate da Benetton Group. Nonostante siano stati emessi decreti ingiuntivi per recuperare i crediti, ad oggi è stata riscosse solo una piccola parte del debito complessivo.

La ristrutturazione in corso ha come obiettivo principale la razionalizzazione della rete di vendita, concentrando gli sforzi sui negozi più performanti e su un modello di business più sostenibile. Tuttavia, questa decisione avrà un impatto significativo sull’occupazione e sulla presenza del marchio in alcune aree geografiche.

Negli anni a venire, sarà fondamentale monitorare l’evoluzione di questa situazione e valutare l’impatto delle chiusure sulla reputazione del marchio Benetton e sulla sua capacità di competere in un mercato sempre più competitivo.

Benetton chiude negozi: accordo sindacale e riorganizzazione per risollevare le sorti del marchio

Il gruppo Benetton ha siglato un accordo con le rappresentanze sindacali per attuare un piano di riorganizzazione aziendale volto a migliorare l’efficienza operativa e a risollevare le sorti del marchio. Tra le misure previste, spicca un incentivo all’esodo volontario, incrementato fino al 30%, finalizzato a ridurre l’organico aziendale.

Per agevolare il reinserimento lavorativo dei dipendenti interessati, l’azienda ha previsto percorsi di ricollocazione e la possibilità di impieghi temporanei di un anno attraverso agenzie interinali. Inoltre, è stata confermata la misura della solidarietà, con un limite individuale del 40% fino a febbraio 2025.

L’obiettivo dichiarato dall’amministratore delegato Claudio Sforza è quello di ottimizzare la rete distributiva, focalizzando gli investimenti sui flagship store di proprietà. Questa scelta strategica mira a garantire un controllo diretto sull’esperienza d’acquisto del cliente, offrendo un’offerta più personalizzata e rispondente alle esigenze del mercato.

Parallelamente alla riorganizzazione interna, Benetton sta affrontando una profonda crisi finanziaria. Negli ultimi dieci anni, l’azienda ha registrato perdite complessive per 1,6 miliardi di euro, un dato che evidenzia la complessità della situazione e la necessità di interventi drastici.

Per far fronte a questa situazione, l’azionista di maggioranza Edizione ha stanziato negli ultimi cinque anni circa 800 milioni di euro a sostegno del gruppo. Tuttavia, la strada verso il rilancio è ancora lunga e complessa, e richiederà un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti.

Successo dei flagship store Benetton: un raggio di sole in un contesto difficile

Nonostante le difficoltà generali del settore e le sfide affrontate dal gruppo, i negozi diretti Benetton hanno dimostrato una notevole resilienza nel 2024, registrando una crescita complessiva delle vendite del 7% rispetto all’anno precedente.

Questa performance positiva è dovuta a diversi fattori. In primo luogo, la strategia di focalizzazione sui flagship store, avviata dal nuovo CEO, ha dato i suoi primi frutti. Questi punti vendita, caratterizzati da un’offerta più selezionata e da un’esperienza d’acquisto più coinvolgente, hanno attirato un numero crescente di clienti.

In particolare, il tasso di conversione, ovvero la percentuale di visitatori che effettua almeno un acquisto, è aumentato dell’1% nel 2024, raggiungendo il 18,9%. Questo dato è particolarmente significativo, in quanto è stato ottenuto nonostante un flusso di clienti sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente.

Inoltre, il gruppo ha registrato un aumento dello scontrino medio, passato da 63 euro nel 2023 a 64,3 euro nel 2024. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una combinazione di fattori, tra cui un’offerta di prodotti più premium e una maggiore propensione dei consumatori alla spesa.

I dati positivi relativi ai negozi diretti rappresentano una boccata d’ossigeno per Benetton, che sta affrontando un periodo di profondo rinnovamento. Tuttavia, è importante sottolineare che questi risultati non sono sufficienti a risolvere tutte le problematiche del gruppo e che saranno necessari ulteriori interventi per garantire la sostenibilità a lungo termine del business.

Successo del modello diretto: Benetton punta su Bologna per il rilancio

Il gruppo Benetton ha individuato nel Nordest italiano un volano per la propria ripresa. Le regioni del Veneto e del Trentino Alto Adige si sono infatti distinte nel 2024 per le performance eccezionali dei negozi diretti, con un aumento delle vendite dell’8% rispetto allo scorso anno che ha portato l’azienda a un fatturato di quasi 30 milioni di euro, dimostrando una forte spinta verso nuovi successi.”

In primo luogo, il forte legame storico tra il marchio Benetton e il territorio del Nordest ha contribuito a creare un senso di fedeltà e appartenenza tra i consumatori locali. Inoltre, la vicinanza geografica ha facilitato la gestione dei negozi e ha permesso di adattare l’offerta alle specifiche esigenze del mercato.

Un esempio emblematico di questa strategia è rappresentato dal negozio di Bologna, in via Rizzoli. Dopo essere stato gestito in franchising, questo punto vendita è stato recentemente acquisito direttamente da Benetton e riaperto con un format completamente rinnovato. Il flagship store bolognese rappresenta un modello di riferimento per l’intera rete distributiva del gruppo, dimostrando come sia possibile coniugare tradizione e innovazione per attrarre una clientela sempre più esigente.

La scelta di puntare sui negozi diretti è stata dettata dalla volontà di avere un controllo maggiore sull’intera filiera distributiva, dalla selezione dei prodotti alla gestione del rapporto con il cliente. Questa strategia, seppur impegnativa dal punto di vista degli investimenti, si è dimostrata vincente, consentendo a Benetton di migliorare la propria competitività e di rafforzare il proprio brand.

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