Bialetti crisi e acquisizione dalla Cina?
Bialetti crisi: fondo cinese pronto all’acquisizione? Il futuro della Moka è a rischio o è salvo grazie alla Cina?
Bialetti crisi: fondo cinese pronto all’acquisizione? Scopri cosa rischia l’iconica Moka.
Introduzione
L’icona del caffè italiano sull’orlo del salvezza? Bialetti, l’azienda che ha reso celebre in tutto il mondo la Moka Express, sta affrontando una profonda crisi. Un fondo d’investimento cinese sembra pronto a rilevare il marchio, ma quali saranno le conseguenze per la storica azienda italiana e per l’amato simbolo del caffè espresso? Le voci di un possibile passaggio di proprietà in mano straniera stanno allarmando gli appassionati e gli addetti ai lavori. Scopriamo insieme cosa si cela dietro questa delicata situazione e quali sono le prospettive future per Bialetti.
Nuovo corso per Bialetti: il fondo cinese Nuo Capital pronto a rilanciare il marchio della Moka Express
L’iconico marchio italiano Bialetti, sinonimo di caffè espresso di qualità, è pronto ad affrontare una nuova era. Un accordo imminente con il fondo d’investimento cinese Nuo Capital segna un punto di svolta per l’azienda, fondata nel 1933. Questo investimento strategico mira a consolidare la posizione di Bialetti sul mercato globale, valorizzando il suo patrimonio e accelerando la crescita, in particolare nei mercati esteri. Nuo Capital, noto per il suo interesse nel Made in Italy, ha scelto Bialetti per la sua storia, il suo appeal e il suo potenziale di sviluppo. L’operazione, oltre a garantire un nuovo flusso di capitali, permetterà di ristrutturare il debito esistente e di attuare un piano di crescita ambizioso. Le azioni previste includono un’espansione della rete distributiva, un potenziamento della presenza online e un’intensificazione delle attività di marketing. L’obiettivo è trasformare Bialetti in un brand ancora più forte e competitivo a livello internazionale, mantenendo al contempo la sua identità e i suoi valori.
Nuovi proprietari per un’icona italiana: Bialetti acquisita dal fondo cinese Nuo Capital
Un nuovo capitolo si apre per la storica azienda Bialetti, fondatrice dell’iconica Moka Express. Dopo mesi di rumor e trattative, è arrivata l’ufficialità: il fondo d’investimento cinese Nuo Capital si appresta ad acquisire il marchio italiano. Questa operazione strategica, che vede l’ingresso di un player globale nel panorama industriale italiano, mira a rilanciare il brand a livello internazionale e a sanare il debito accumulato negli anni. Nuo Capital, già presente in Italia con investimenti in altri marchi storici come Venchi e Scarpa, ha individuato in Bialetti un’opportunità di crescita e di rafforzamento del proprio portafoglio. L’accordo, previsto per concludersi entro la fine del 2024, prevede un piano di rilancio che include la riduzione del debito, l’espansione nei mercati esteri, il potenziamento dell’e-commerce e una riorganizzazione della rete vendita.
Bialetti: numeri in crescita e nuove partnership trainano il titolo in Borsa
Nel terzo trimestre del 2024, Bialetti ha consolidato la propria posizione sul mercato, registrando risultati finanziari positivi. L’iconico marchio italiano, quotato a Piazza Affari, ha chiuso il periodo con un fatturato di 104,7 milioni di euro, segnando una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La redditività è migliorata significativamente, con un margine operativo lordo che ha raggiunto i 15,3 milioni di euro. Parallelamente, l’indebitamento netto è diminuito a 91,9 milioni di euro, grazie anche a nuove collaborazioni strategiche, come quelle con Dolce & Gabbana e con le popolari serie TV Squid Game e Bridgerton. Nonostante le voci di una possibile cessione, l’azienda conferma l’impegno a valorizzare al meglio il marchio e a garantire una crescita futura sostenibile. A seguito di questi risultati positivi, il titolo Bialetti ha registrato un apprezzamento del 3,48% in Borsa, attestandosi a 0,239 euro per azione.
Bialetti: dall’apice alla crisi: le sfide di un’icona italiana
L’iconica Moka, simbolo di tradizione e italianità, ha visto l’azienda che l’ha creata, Bialetti, attraversare un periodo turbolento. Dopo un’espansione aggressiva a partire dal 2007, caratterizzata da aperture di nuovi punti vendita e acquisizioni, l’azienda si è ritrovata a fronteggiare una tempesta perfetta scatenata dalla crisi economica globale del 2008. Il settore dei beni di consumo è stato travolto, e Bialetti non è riuscita a sfuggire al vortice, registrando un crollo delle vendite e un accumulo crescente di debiti.
Nonostante la cessione di alcune attività, come il marchio Girmi nel 2015 per un importo di 3 milioni di euro, per tentare di alleggerire il carico finanziario, la situazione è rimasta critica. I bilanci del primo semestre del 2018 hanno dipinto un quadro allarmante, con una perdita netta superiore ai 15 milioni di euro e un debito complessivo che ha superato i 78,2 milioni di euro.
La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, con la chiusura forzata dei negozi e l’interruzione delle catene di approvvigionamento. Nonostante l’aumento del consumo domestico di caffè, Bialetti non è riuscita a capitalizzare questa opportunità, ostacolata dalla concorrenza agguerrita di tecnologie più moderne e dalle difficoltà legate alla globalizzazione.
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