Economia italiana rallenta: Pil 2024 al +0,8%

Economia italiana: crescita rallenta, investimenti frenati. Le nuove previsioni economiche di Confindustria. ORA ULTIMA – ECONOMIA – NEWS

Economia italiana: previsioni, analisi e scenari futuri. Tutte le novità e i numeri sull’economia italiana. PRA ULTIMA – ECONOMIA – NEWS

Indice

Crescita italiana a passo lento: le ultime stime di Confindustria

  • Introduzione:
    •  Italia: l’economia frena, previsioni riviste al ribasso
    • Le nuove stime di Confindustria sul PIL
  • Analisi dettagliata:
    • Il PIL:
      • Servizi trainano l’economia italiana, altri settori in difficoltà
      • Proiezioni per il 2024 e 2025
    • Investimenti:
      • Frenata degli investimenti: le cause
      • Il ruolo del PNRR
    • Consumi:
      • Reddito disponibile e comportamenti dei consumatori
    • Occupazione:
      • Tassi di disoccupazione e ore lavorate
      • Dinamica delle ULA
    • Commercio estero:
      • Esportazioni e importazioni: le nuove tendenze
    • Finanza pubblica:
      • Debito pubblico, spesa per interessi e pressione fiscale
  • I nodi da sciogliere per la competitività:
    • Declino demografico e carenza di lavoratori
    • Costi elevati dell’alloggio
    • Prezzi elevati dell’energia
    • Crollo del settore auto
    • Costi delle emissioni di CO2
  • PNRR e investimenti pubblici:
    • Spesa PNRR: i ritardi
    • Impatto del PNRR sugli investimenti
  • Conclusioni:
    • Le sfide future dell’economia italiana
    • L’importanza del PNRR per la ripresa

Introduzione

L’economia italiana mostra segni di rallentamento. Le prospettive di crescita economica italiana per il 2024 si fanno sempre più nebulose. Confindustria ha infatti rivisto al ribasso le proprie stime, prevedendo un aumento del PIL dello 0,8%. Questa revisione, inferiore alle attese iniziali, è principalmente attribuibile alla recente correzione Istat dei dati del 2023 e al rallentamento degli investimenti, che gettano un’ombra sull’immediato futuro economico del Paese. La combinazione di questi fattori rende incerto il percorso di ripresa dell’economia italiana e solleva preoccupazioni sulla capacità di sostenere una crescita più robusta nei prossimi trimestri

Analisi dettagliata

  • L’economia italiana mostra segnali di ripresa, ma a un ritmo più lento del previsto con un passo lento e cautelativo. Le ultime stime indicano una crescita del PIL dello 0,8% per il 2024 e dello 0,9% per l’anno successivo, valori che suggeriscono una ripresa graduale e non priva di incertezze. Questo incremento è sostenuto principalmente dal dinamismo del settore dei servizi, che compensa il rallentamento di altri comparti produttivi. Tuttavia, la crescita rimane contenuta e sottolinea la necessità di politiche economiche mirate per consolidare il recupero.
  • Investimenti: La corsa degli investimenti sembra essersi arrestata. Dopo anni di forte espansione, gli investimenti registreranno una sostanziale stagnazione nel 2024, con una crescita contenuta dello 0,5%. Le prospettive per il 2025 sono ancora più sfidanti, con un previsto calo del 1,3%. Questa inversione di tendenza solleva interrogativi sulla capacità dell’economia di mantenere i ritmi di crescita degli ultimi anni. Questo rallentamento è dovuto a diversi fattori, tra cui l’azzeramento degli incentivi per l’edilizia e le difficoltà nell’implementazione del PNRR.
  • Consumi: Il reddito disponibile delle famiglie è in aumento, ma i consumi appaiono frenati dalla ricostituzione del risparmio speso negli anni scorsi.
  • Occupazione: Il tasso di disoccupazione è in calo, ma il numero di ore lavorate per occupato è destinato a diminuire. Le Unità Lavoro Associate (ULA) mostrano un dinamismo iniziale, ma i segnali di rallentamento si fanno sentire già dalla seconda metà del 2024. Nonostante un avvio promettente, la crescita delle ULA sembra destinata a moderarsi, allineandosi con un trend più generale di rallentamento dell’economia.
  • Il Made in Italy fatica a conquistare i mercati internazionali. Le esportazioni italiane, un tempo traino dell’economia, mostrano segnali di debolezza, con un calo significativo delle vendite all’estero. Parallelamente, anche le importazioni registrano una contrazione, a testimonianza di una domanda interna ancora fiacca.
  • Finanza pubblica: Il debito pubblico resta elevato e la spesa per interessi è in aumento. La pressione fiscale e contributiva è in crescita.

I nodi da sciogliere per la competitività

Confindustria mette a nudo le cinque crepe che stanno rallentando l’economia italiana. Un’analisi approfondita svela i nodi cruciali che impediscono al nostro Paese di esprimere tutto il suo potenziale:

  1. L’Italia invecchia e si svuota, soffocando la crescita economica. La carente offerta di manodopera, aggravata dall’invecchiamento della popolazione, sta diventando un collo di bottiglia sempre più stretto per il nostro Paese, limitando le potenzialità di sviluppo.
  2. Costi elevati dell’alloggio: I prezzi degli immobili sono troppo elevati rispetto a produttività e salari, limitando la mobilità dei lavoratori.
  3.  L’energia cara stringe la cinghia agli italiani. I rincari delle bollette continuano a erodere il potere d’acquisto delle famiglie, mettendo a dura prova il bilancio domestico. I prezzi di gas ed elettricità si mantengono su livelli significativamente più alti rispetto alla media europea, mettendo a dura prova famiglie e imprese.
  4. Crollo del settore auto: Il settore automotive sta attraversando una fase di profonda crisi.
  5. Costi delle emissioni di CO2: Il sistema ETS e il Cbam aumentano i costi per le imprese.

PNRR e investimenti pubblici

 Il PNRR arranca sulla pista di decollo. Nonostante le ambiziose promesse, il piano di riforme e investimenti fatica a prendere quota, lasciando l’Italia ancora in attesa di una vera ripresa. Le risorse stanziate finora risultano inferiori alle attese iniziali, frenando la spinta sugli investimenti pubblici. Tuttavia, per il 2025 si prevede una ripresa, sostenuta sia dalle residue risorse del PNRR che da un possibile allentamento della politica monetaria.

Conclusioni

L’economia italiana è in una fase di transizione. Per rilanciare la crescita è necessario affrontare le sfide legate alla demografia, al mercato del lavoro, all’energia e al clima. Il PNRR rappresenta un’opportunità unica per modernizzare il Paese e aumentare la sua competitività.

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