Mutuo a tasso variabile: le rate scendono ancora
Mutuo a tasso variabile oggi conviene: le novità dell’ultima ora sui tassi e cosa aspettarsi nel 2025.
Mutuo a tasso variabile grandi novità dell’ultima ora! Scopri quanto potresti risparmiare e quando!
Mutui: tra stabilità e convenienza, quale scegliere?
Stai pensando di accendere un mutuo? C’è una novità che potrebbe rivoluzionare le tue scelte. Il tasso variabile sta per subire una drastica riduzione. Sì, hai letto bene: le rate dei mutui a tasso variabile potrebbero presto diventare molto più leggere. Ma quanto potresti risparmiare? E quali sono le implicazioni di questa svolta per il tuo portafoglio? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Mutuo a tasso variabile quando scenderà
Le buone notizie per i mutuatari a tasso variabile non tardano ad arrivare. La Banca Centrale Europea è pronta a un nuovo intervento a sostegno dell’economia: il 30 gennaio si riunirà per deliberare un ulteriore taglio ai tassi di interesse. Questa decisione, se confermata, segnerà il quinto ribasso consecutivo e darà il via a una serie di misure volte a ridurre il costo del denaro.
L’impatto di queste manovre si farà sentire in modo significativo sulle tasche dei mutuatari. Secondo le stime di Facile.it e Mutui.it, entro la fine del 2025 le rate dei mutui a tasso variabile potrebbero diminuire fino a 50 euro all’anno. Un taglio di 25 punti base da parte della BCE potrebbe tradursi in un risparmio mensile di circa 17 euro per un mutuo standard.
L’Euribor a 3 mesi, indice di riferimento per molti mutui, è destinato a seguire questa tendenza al ribasso. Si prevede che a giugno raggiungerà il 2,22% per poi scendere ulteriormente sotto la soglia del 2,10% entro fine anno. Questo calo contribuirà a ridurre in modo sostanziale il costo complessivo dei mutui a tasso variabile.
Mutui tasso variabile diminuisce: tra il calo dei tassi variabili e l’incertezza dei tassi fissi
Mentre i mutui a tasso variabile si apprestano a un periodo di maggiore convenienza grazie ai tagli dei tassi decisi dalla BCE, il panorama dei mutui a tasso fisso presenta un quadro leggermente diverso. Negli ultimi periodi, l’indice IRS, che determina i tassi dei mutui fissi, ha registrato un aumento in linea con l’incremento dei rendimenti dei titoli di Stato europei, influenzati a loro volta dall’andamento dei mercati statunitensi. Questo scenario, secondo Facile.it e Mutui.it, potrebbe essere riconducibile alle politiche economiche messe in atto dalla nuova amministrazione americana.
L’impatto di queste dinamiche sui mercati finanziari internazionali potrebbe avere ripercussioni anche sui tassi dei mutui italiani. Tuttavia, se la BCE confermerà le previsioni di ulteriori tagli ai tassi, il divario tra i mutui a tasso variabile e quelli a tasso fisso potrebbe ridursi significativamente. Ciò potrebbe portare a un rinnovato interesse dei consumatori verso i mutui a tasso variabile, che per lungo tempo sono stati considerati meno convenienti rispetto a quelli a tasso fisso.
Mutui: il futuro è a tasso variabile?
La politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea sta innescando una vera e propria rivoluzione nel mercato dei mutui. Come sottolineato da Nicoletta Papucci di MutuiOnline.it, i continui tagli ai tassi di interesse stanno rendendo i mutui a tasso variabile sempre più convenienti. Tuttavia, l’evoluzione del panorama economico internazionale potrebbe influenzare significativamente le prospettive future.
L’inflazione nell’Eurozona, le decisioni della Banca d’Inghilterra e della Federal Reserve americana giocheranno un ruolo cruciale nell’andamento dei tassi di interesse. Eventuali divergenze nelle politiche monetarie delle principali banche centrali potrebbero incidere sul valore dell’euro rispetto alle altre valute, con possibili ripercussioni sui mercati finanziari e, di conseguenza, sui tassi dei mutui.
Nonostante le incertezze, le previsioni attuali sono positive per i mutuatari a tasso variabile. Si stima che, con ulteriori tagli ai tassi da parte della BCE, il TAEG medio dei mutui a tasso variabile potrebbe scendere al 3,18% entro la metà del 2025. Ciò si tradurrebbe in un risparmio mensile di circa 58 euro e in un risparmio complessivo di oltre 13.900 euro sulla durata di un mutuo ventennale da 150.000 euro.
Al momento, i mutui a tasso fisso offrono ancora condizioni molto vantaggiose, con TAEG medi inferiori al 2,5%. Tuttavia, la situazione potrebbe evolvere rapidamente nei prossimi mesi, rendendo i mutui a tasso variabile sempre più competitivi.
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