Nasdaq in caduta libera: colpa dell’AI cinese?
Nasdaq crolla: Nvidia travolta dalla concorrenza cinese DeepSeek. Impatto sull’Europa e sulle principali piazze azionarie. FINANZA OGGI | MERCATI AZIONARI | INVESTIMENTI | ULTIMA ORA
Nasdaq in affanno: Nvidia perde terreno a causa dell’emergere dell’AI cinese DeepSeek. Scopri l’impatto sui mercati europei e italiani.
Nasdaq travolto: l’ombra dell’AI cinese oscura Silicon Valley
Il Nasdaq ha subito un crollo significativo, trascinato in basso dall’azionario tecnologico. Al centro della tempesta, Nvidia, colosso dei chip, ha visto le sue azioni precipitare del 16,86%. La causa? L’emergere di un potente competitor cinese nel campo dell’intelligenza artificiale, DeepSeek, che minaccia il dominio americano. Le ripercussioni di questo evento si sono fatte sentire anche in Europa, dove le principali piazze azionarie hanno chiuso la settimana in modo contrastante, all’ombra delle decisioni della Fed e della BCE. Intanto, a Piazza Affari, il risiko bancario tra Mps e Mediobanca continua a tenere banco, mentre il petrolio registra un calo e l’euro guadagna terreno sul dollaro. Lo spread BTP-Bund, infine, ha superato nuovamente la soglia dei 110 punti base.
L’ombra dell’IA cinese: Wall Street trema, Nvidia crolla e l’Europa guarda con preoccupazione
I mercati finanziari globali sono stati scossi da una forte turbolenza, con il Nasdaq che ha registrato un crollo superiore al 3%. A innescare questa brusca frenata è stata l’entrata in scena della startup cinese DeepSeek, che ha presentato un modello di intelligenza artificiale a basso costo, minacciando la redditività del settore e scatenando timori tra gli investitori. Il gigante tecnologico Nvidia ne ha fatto le spese, subendo un tracollo del 16,86% e bruciando oltre 589 miliardi di dollari in un solo giorno. In Europa, le borse hanno chiuso in territorio negativo, con Milano che ha limitato le perdite, ma Parigi e Francoforte che hanno registrato cali più significativi. Il settore tecnologico, dell’elettrificazione e dei semiconduttori è stato particolarmente colpito, con aziende come Prysmian, Infineon e Asml a subire pesanti vendite. Intanto, a Piazza Affari, Mps e Mediobanca restano sotto i riflettori, mentre il prezzo del petrolio è in calo e l’euro guadagna terreno. Lo spread BTP-Bund è tornato sopra i 110 punti, sebbene i rendimenti siano in ribasso. Tutto questo avviene in una settimana cruciale per le decisioni delle banche centrali: la Federal Reserve è attesa mercoledì, mentre la BCE si riunirà giovedì. Gli investitori puntano a una pausa nei tagli dei tassi da parte della Fed, con gli occhi puntati sulle dichiarazioni di Jerome Powell. Dall’Eurozona, invece, si prevede un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base. L’attenzione degli operatori è dunque concentrata sull’evoluzione del settore dell’intelligenza artificiale e sulle decisioni delle banche centrali, fattori che potrebbero determinare i trend dei mercati nei prossimi mesi.
L’AI cinese scuote Wall Street: Nvidia crolla, il Nasdaq precipita
Il mercato azionario statunitense è stato travolto da un’ondata di vendite, con il settore tecnologico a subire le perdite più pesanti. Al centro dello sconquasso, la preoccupazione che un nuovo modello di intelligenza artificiale sviluppato dalla cinese DeepSeek possa minacciare la supremazia statunitense in questo campo. La società ha presentato un assistente virtuale basato sull’AI, in grado di offrire prestazioni paragonabili ai migliori chatbot esistenti, ma a un costo nettamente inferiore, grazie all’utilizzo di chip meno avanzati. Questa notizia ha innescato timori tra gli investitori, che temono un possibile ridimensionamento del vantaggio competitivo delle aziende tecnologiche americane. Nvidia, in particolare, ha subito un crollo del 16,86%, registrando il più grande calo giornaliero in termini di capitalizzazione della sua storia. L’intero settore dei semiconduttori è stato travolto dalla paura, con tutti i principali titoli che hanno chiuso in profondo rosso. Nonostante le pesanti perdite del Nasdaq, che ha ceduto oltre il 3,07%, il Dow Jones è riuscito a chiudere in leggero rialzo dello 0,65%, mentre lo S&P 500 ha perso l’1,46%.
Risiko bancario e geopolitica agitano Piazza Affari: Mps, Mediobanca e i nuovi accordi con l’Arabia Saudita
Il risiko bancario continua a tenere banco a Piazza Affari, con l’attenzione degli investitori concentrata sulle implicazioni della mossa a sorpresa di Monte dei Paschi Siena su Mediobanca. Il cda di Piazzetta Cuccia è atteso il 28 gennaio per esprimersi sull’offerta pubblica di scambio giudicata ostile. Intanto, Mps ha perso il 2% mentre Mediobanca ha guadagnato lo 0,18%. Nel frattempo, il settore industriale italiano è stato scosso dall’annuncio del partenariato strategico tra Italia e Arabia Saudita, del valore di circa 10 miliardi di dollari. Fincantieri ha registrato un rialzo del 3% grazie a questa notizia, mentre Leonardo ha chiuso in leggero calo (-0,8%) e Pirelli ha guadagnato lo 0,10%. StMicroelectronics, nonostante i cali del settore dei semiconduttori, ha chiuso in lieve rialzo (+0,33%), in attesa della pubblicazione dei risultati trimestrali. Al contrario, Prysmian ha subito un forte calo dell’8,75%, penalizzato dal taglio del target price da parte di Morgan Stanley a 64 euro per azione. L’esposizione di entrambe le società ai settori dei chip, dell’elettrificazione e dei data center, pilastri fondamentali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, le rende particolarmente sensibili alle dinamiche di questo mercato.
Euro in ripresa, petrolio e gas in calo: i mercati reagiscono ai nuovi dati
La coppia euro-dollaro ha riconquistato terreno, con il biglietto verde che cede terreno e spinge il cambio oltre 1,05. Sul fronte energetico, le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Brent che scende al di sotto dei 78 dollari al barile e il WTI che si attesta sotto i 74 dollari. Anche il prezzo del gas naturale ha registrato un decremento, scendendo sotto i 48 euro al megawattora sul mercato di Amsterdam. Nel frattempo, la criptovaluta regina, il Bitcoin, ha riconquistato la soglia psicologica dei 100.000 dollari, pur rimanendo distante dal record storico dei 110.000 dollari toccato di recente.
Lo spread BTP-Bund torna a salire, mentre i rendimenti dei titoli di Stato italiani si riducono leggermente
Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco ha superato nuovamente la soglia dei 110 punti base, attestandosi a 111 punti. Questo incremento riflette un aumento della percezione del rischio associato al debito pubblico italiano. Al contrario, il rendimento del decennale italiano è leggermente diminuito, passando dal 3,66% al 3,62%. Questo movimento al ribasso dei rendimenti può essere attribuito a una combinazione di fattori, tra cui l’attesa di interventi da parte delle autorità monetarie e una generale tendenza al ribasso dei tassi d’interesse a livello globale.
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