Offerta Mps su Mediobanca: svolta epocale
Offerta Mps su Mediobanca: terremoto in Piazza Affari, Mediobanca nel mirino
Offerta Mps su Mediobanca: Mps lancia un’offerta shock su Mediobanca, terremoto in Piazza Affari. Scopri i dettagli
Mps punta al grande colpo: un’offerta da capogiro su Mediobanca
In una mossa inaspettata che ha scosso i mercati finanziari, Monte dei Paschi Siena ha lanciato un’offerta per acquisire il controllo di Mediobanca. L’operazione, del valore di 13,3 miliardi di euro, rappresenta una svolta epocale per entrambi gli istituti e potrebbe ridisegnare completamente il panorama bancario italiano.
Cosa si cela dietro questa audace manovra? E quali saranno le conseguenze per investitori, risparmiatori e l’intero sistema finanziario? In questo articolo analizzeremo nel dettaglio i motivi che hanno spinto Mps a lanciare questa offerta, le implicazioni per il mercato e le prospettive future per i due istituti.
Non perdere l’approfondimento e scopri tutti i dettagli di questa operazione che sta tenendo banco nella finanza italiana.
Mps lancia l’assalto a Mediobanca: offerta da 13,3 miliardi e scontro in vista
Monte dei Paschi Siena ha lanciato un’offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca, valutando l’istituto guidato da Alberto Nagel 13,3 miliardi di euro, con un premio del 5,03% rispetto alla chiusura di Borsa del giorno precedente. L’operazione, che prevede lo scambio di 23 azioni Mps per ogni 10 azioni Mediobanca, dovrebbe concludersi entro il terzo trimestre del 2025.
Questa mossa inattesa ha scosso il panorama finanziario italiano, suscitando reazioni contrastanti. Mediobanca ha definito l’offerta “ostile”, , aprendo le porte a una potenziale battaglia societaria mentre gli analisti prevedono che, se conclusa con successo, potrebbe ridisegnare gli equilibri del sistema bancario italiano e influenzare le dinamiche di controllo di importanti gruppi assicurativi come Generali.
L’acquisizione di Mediobanca da parte di Mps potrebbe innescare una nuova fase nella battaglia per il controllo del Leone di Trieste, dove si confrontano da tempo Mediobanca, Delfin e Caltagirone.
Se l’offerta di Mps dovesse andare in porto, si assisterebbe a un profondo cambiamento nel panorama finanziario italiano. In particolare, verrebbero ridefinite le dinamiche di controllo di importanti gruppi assicurativi come Generali, dove si confrontano da tempo Mediobanca, Delfin e Caltagirone. L’assemblea dei soci di Generali, prevista per la primavera, si preannuncia come un appuntamento cruciale per il futuro della compagnia assicurativa.
Terremoto finanziario: Mps sfida Mediobanca, si ridisegna il panorama assicurativo
L’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi Siena per acquisire Mediobanca è condizionata al raggiungimento di una soglia di partecipazione pari al 66,67% del capitale della banca milanese. Questa clausola, al pari delle altre poste da Mps, può essere rinunciata esclusivamente con una decisione esplicita da parte della banca senese.
Grazie all’acquisizione di Mediobanca, Mps si trasformerebbe in un “operatore che beneficia di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo”, come si legge nella nota ufficiale. Questa affermazione si riferisce alla partecipazione del 13% che Mediobanca detiene in Generali Assicurazioni. I ricchi e stabili dividendi distribuiti da Generali contribuiscono in modo significativo ai risultati economici di Piazzetta Cuccia.
Il 17 aprile 2025, gli azionisti di Mps saranno chiamati a votare sull’operazione di acquisizione. L’obiettivo dell’assemblea è deliberare sull’aumento di capitale necessario per portare a termine l’offerta pubblica di scambio su Mediobanca. Le nuove azioni emesse saranno utilizzate come corrispettivo per acquisire le azioni Mediobanca dagli azionisti che aderiranno all’offerta.
Mps punta al delisting di Mediobanca: nasce un nuovo campione bancario italiano
L’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi Siena su Mediobanca prevede un’ambiziosa strategia di delisting. L’obiettivo di Mps è infatti quello di acquisire la totalità del capitale sociale di Piazzetta Cuccia e di revocare le azioni Mediobanca dalla quotazione di Borsa Italiana. Questa scelta, secondo quanto riportato nella nota ufficiale, è motivata dalla volontà di favorire un’integrazione più profonda tra i due gruppi, massimizzando le sinergie e accelerando i processi decisionali.
L’unione tra Mps e Mediobanca darà vita a un nuovo polo bancario italiano di rilevanza nazionale, posizionandosi al terzo posto nei segmenti di mercato chiave. Il nuovo gruppo beneficerà di una forte complementarità di prodotti e servizi, di un business mix diversificato e resiliente e di significative opportunità di sinergia. Mps e Mediobanca manterranno i rispettivi brand e le competenze distintive, offrendo ai clienti una gamma più ampia e integrata di servizi finanziari.
L’acquisizione di Mediobanca genererà importanti benefici economici per Mps. Si stima un ritorno sul capitale tangibile di circa il 14%, un indicatore di solidità patrimoniale pro forma di circa il 16% e sinergie annuali ante imposte pari a circa 700 milioni di euro, suddivise in 300 milioni di euro di ricavi aggiuntivi, 300 milioni di euro di riduzione dei costi e 100 milioni di euro di ottimizzazione del funding.
Mps e Mediobanca: un’alleanza strategica per massimizzare il valore per gli azionisti
L’operazione di fusione tra Monte dei Paschi Siena e Mediobanca offrirà notevoli vantaggi in termini di ottimizzazione fiscale. Grazie all’aggregazione delle due entità, il nuovo gruppo bancario avrà la possibilità di accelerare l’utilizzo delle attività fiscali differite (DTA) di Mps, stimate in circa 2,9 miliardi di euro. Questo consentirà di recuperare nel corso dei prossimi sei anni una quota significativa di imposte pagate in passato, generando un beneficio fiscale annuo di circa 500 milioni di euro e un impatto positivo sul capitale sociale.
Gli azionisti di Mediobanca che aderiranno all’offerta beneficeranno direttamente di questa operazione. Si stima che il valore attuale netto generato dall’accelerazione nell’utilizzo delle DTA ammonterà a circa 1,2 miliardi di euro, pari a circa il 10% del valore di mercato attuale di Mediobanca.
L’integrazione tra le due banche porterà inoltre a una significativa crescita della redditività e a una distribuzione di dividendi più sostenibile e crescente. Mps prevede un incremento a doppia cifra degli utili per azione rettificati e una generazione organica di capitale superiore all’utile netto. Ciò consentirà di distribuire agli azionisti fino al 100% dell’utile netto sotto forma di dividendi, preservando al contempo una solida posizione patrimoniale.
I costi di integrazione stimati ammontano a circa 600 milioni di euro al lordo delle imposte e saranno sostenuti principalmente nel primo anno di attività del nuovo gruppo.
Fusione Mps-Mediobanca: Lovaglio sicuro del successo dell’operazione
Luigi Lovaglio, guida di Monte dei Paschi Siena, ha sottolineato l’importanza strategica dell’acquisizione di Mediobanca, evidenziando il potenziale dei flussi finanziari generati dalla partecipazione del gruppo di Piazza Cuccia in Generali Assicurazioni, pari al 13,1%. . Lovaglio ha spiegato di aver presentato al MEF, primo azionista dell’istituto, l’operazione su Mediobanca già alla fine del 2022, ricevendo il pieno sostegno del governo.
Il 16 dicembre 2022, dopo un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, Lovaglio ha incontrato il ministro dell’Economia, Giorgetti, presentando tre possibili scenari: proseguire da soli, effettuare un’operazione tra pari o procedere con l’acquisizione di Mediobanca. Lovaglio ha sottolineato l’urgenza di cogliere questa opportunità, dimostrando coraggio e convinzione nella solidità di Mps.
L’unione tra Mps e Mediobanca darà vita a un colosso bancario in grado di servire oltre 6 milioni di clienti, gestendo un portafoglio crediti che supera i 130 miliardi di euro e una raccolta di risparmio che si aggira intorno ai 300 miliardi di euro. Questo nuovo attore avrà un ruolo chiave nel panorama bancario italiano, soddisfando le esigenze finanziarie di famiglie e imprese. Nonostante la possibilità di un turnover di personale all’interno di Mediobanca, Lovaglio ha tuttavia ammesso che potrebbero verificarsi delle uscite di talenti da Mediobanca, con un potenziale impatto sui ricavi, ma ha sottolineato che questo impatto sarebbe marginale rispetto ai benefici derivanti dall’integrazione delle due banche.
Riguardo all’eventuale turnover di personale all’interno di Mediobanca a seguito dell’acquisizione, Lovaglio ha ammesso che potrebbero verificarsi delle uscite, soprattutto tra i banchieri d’affari. Tuttavia, ha sottolineato che l’impatto sui ricavi sarà limitato rispetto ai benefici derivanti dall’integrazione delle due banche e dalla creazione di un nuovo modello di business. Lovaglio si è mostrato fiducioso sull’esito dell’assemblea degli azionisti, convinto che il progetto di fusione verrà approvato grazie alla sua natura innovativa e alla capacità di creare valore per tutti gli stakeholder.
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